Ci siamo lasciati qualche settimana fa con uno specchietto sulle alghe e i biocarburanti; vogliamo ora cambiare tema per passare ai mangimi animali e vedere insieme quali sono le evidenze al riguardo.
La storia
Le macroalghe sono utilizzate da migliaia di anni per nutrire il bestiame e vengono menzionate nell’antica Grecia e nelle saghe islandesi: in Islanda, dove sono comuni lunghi periodi di scarsità di foraggio per i pascoli, le macroalghe risultavano una delle fonti di sostentamento degli allevamenti da 6-8 fino a 18 settimane all’anno.
Esistono circa 10.000 specie di macroalghe, ma solo poche di esse sono usate per l’alimentazione animale. I principali generi e specie utilizzati come mangime per gli animali sono riportati nella tabella sotto.
Tabella: Elenco delle specie più comuni usate nei mangimi animali.
Le alghe marine, quindi, possono rappresentare un prezioso alimento alternativo per il bestiame, soprattutto come fonte di nutrienti: minerali, carboidrati e grassi. Per questo, tra il XIX e l’inizio del XX secolo si hanno numerose testimonianze dell’uso occasionale o sistematico delle alghe marine come mangime per ruminanti e maiali in Francia, nelle isole scozzesi e in Scandinavia.
Le pecore delle Orcadi
Nelle isole North Ronaldsay (Scozia settentrionale) sono presenti ancora oggi, pascoli di pecore delle Orcadi che si nutrono quasi esclusivamente di alghe per gran parte dell’anno. Le loro specie preferite sono le alghe brune Laminaria digitata, L. hyperborea e Saccharina latissima, ma mangiano anche Ascophyllum esculenta, A. nodosum e specie del genere Fucus. A seconda della disponibilità, queste specie possono rappresentare fino al 90% della dieta estiva di questi ovini.
Foto 1: Pecore delle Orcadi che si cibano di Laminaria spp.
Oltre alle alghe brune, le pecore delle Orcadi si cibano spesso di alghe rosse della specie P. palmata e di alghe verdi. In queste isole le alghe sono più disponibili con la bassa marea e le pecore delle Orcadi ne consumano grandi quantità, tali da soddisfare il loro fabbisogno giornaliero.
Foto 2: Pecore delle Orcadi al pascolo.
Anche Irlanda presenti allevamenti di pecore che pascolano sulle spiagge cibandosi dell’alga rossa Chondrus spp.
Pregi e difetti
La James Cook University in Australia ha studiato l’appetibilità dei mangimi a base di alghe, in particolare a base di Ulva spp. per gli allevamenti di ruminanti ed ha dimostrato che le alghe, oltre ad essere una preziosa fonte di proteine, possono ridurre le emissioni di metano prodotto dagli animali a causa grazie al loro basso contenuto di cellulosa strutturale, che le rende più digeribili.
Foto 3: Benefici delle alghe sulla salute dei ruminanti.
Le macroalghe si rivelano quindi un'importante fonte alimentare sostenibile per il bestiame, però presentano anche esse fattori di rischio, dal momento che in esse si accumulano metalli pesanti come l’arsenico che, se presenti in quantitativi elevati, potrebbero ledere alla salute dell’animale e a quella dell’uomo. Per questo motivo, è necessario effettuare un monitoraggio regolare dei metalli presenti così da evitare situazioni spiacevoli. Ciononostante, l’utilizzo di mangimi a base di alghe ha dimostrato un aumento della produttività (crescita e produzione di latte), della qualità della carne e della sicurezza degli animali allevati. Le ricerche infatti, dimostrano che i composti bioattivi delle alghe, come i florotannini, agiscono come probiotici, garantendo la salute intestinale dell’animale in quanto direttamente responsabili di azioni antinfiammatorie, antimicrobiche e antivirali.
Foto 4: Benefici ambientali derivanti dalla rivalorizzazione alghe con mangime per gli animali.
Conclusioni e sintesi
Fino qui abbiamo brevemente illustrato la storia e lo stato dell'opera in termini di macroalghe nei mangimi animali; sicuramente c'è la generale esigenza di ulteriori studi per riuscire ad ampliare la conoscenza sui metodi e strumenti utili a sfruttare le alghe marine nella dieta del bestiame, oltre che un lavoro di valorizzazione del prodotto algale concentrandosi sui benefici ambientali, che derivano dal loro utilizzo.
Come sempre, vi invitiamo ad approfondire, a toccare con mano l’argomento e a commentare questo e gli altri nostri articoli.
Per quanto riguarda i nostri appuntamenti, #stayTuned per il prossimo articolo sugli utilizzi delle alghe!
Potete trovare altri contenuti sul Progetto e sul suo stato di avanzamento su questo blog, sul nostro sito e sui nostri canali social.
Se avete domande o suggerimenti, siamo sempre molto contenti di conoscerli.
Grazie per l’attenzione e al prossimo articolo!
Ulisse
Autore: Chiara Evangelista
Editor: Lisa Mustone
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:
Al-Soufi S., et al. "Marine macroalgae in rabbit nutrition—a valuable feed in sustainable farming." Animals 12.18 (2022): 2346.
Kulshreshtha G., et al. "A review of the varied uses of macroalgae as dietary supplements in selected poultry with special reference to laying hen and broiler chickens." Journal of Marine Science and Engineering 8.7 (2020): 536.
Makkar, H.P.S., et al. "Seaweeds for livestock diets: A review." Animal Feed Science and Technology 212 (2016): 1-17.
Packer M.A., Graham C. H., and Serean L.A., "Food and feed applications of algae." Algae Biotechnology: Products and Processes (2016): 217-247.
Comments